sabato 24 maggio 2014

I limiti della logica





Vorrei essere pazzo.
Lontano dalle catene del buongusto e del buonsenso.
Distante dai silenzi e dalle imposizioni culturali, disertore dagli eserciti del senso del pudore.
Vorrei passeggiare in equilibrio sulla linea di confine che delimita 'ciò che è' da ciò che 'deve essere', a elaborare piani di fuga dalle nostre prigioni impalpabili.

All'esterno del mondo e della vita, tendendo una mano verso di voi e, con l'altra, aggrapparmi alla rupe della salvezza.
In un vortice di puro istinto, in una sterminata distesa di pensiero e azione, dove la logica non serve ad altro che fare ombra.

Che siamo prigionieri, ce ne rendiamo conto? Che siamo i nostri carcerieri? Che solo noi abbiamo le chiavi delle nostre celle, dietro le sbarre della civiltà?

Perché la logica ha dei limiti e ci impedisce di prorompere nello spazio e nel tempo, ci rende pesci rossi in un oceano.
Ci domandiamo 'perché?' invece di chiederci 'quando?'.
Ci concentriamo sul 'come' e non diamo la giusta importanza al 'chi'.

Siamo delle domande sbagliate che cercano risposte inesistenti.
Siamo l'erba asciutta nel mezzo di una pozzanghera, dopo un acquazzone estivo.
Siamo i calcinacci dell'imponente costruzione che è tutto il resto.
E sprechiamo i nostri pensieri pregando e volgendo lo sguardo verso un muro bianco.
Fiumi di parole, ogni giorno... e non diciamo nulla di più di quanto già sappiamo.


Saltiamo e non cadremo mai!

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